Nessun padre è perfetto ma ognuno di loro ci offre spunti per migliorare la nostra vita

Queste mie riflessioni nascono il giorno della morte di Antonio Mercurio al quale stiamo dando oggi ultimo saluto. Oggi è il 7/12 data di nascita di mio padre biologico Franco Quercia.

Due padri molto diversi l’uno dall’altro ma non per questo uno è stato migliore o peggiore dell’altro e viceversa.

Antonio Mercurio è stata una persona capace di tanti intuiti, riflessioni e sintesi di tanti pensieri di vari studiosi nel campo della Antropologia Esistenziale, la Psicologia, la Psicanalisi, Guide Coach Life, Filosofi , Scienziati e tanti artisti in ogni campo dal pittore al regista di film. Fondò negli anni 70 la Sophia University of Rome.

Mio padre nel campo del commercio è stata una persona con un grande intuito rispetto a quello che potesse servire qui al Sud in termini di solidarietà tra colleghi e dell’ “unione che fa la forza” come gli piaceva definire la cooperativa che fondò circa 43 anni fa l’UVAT (Unione Volontaria Alimentaristi Taranto). Un progetto nato e messo a punto durante un viaggio di ritorno da una fiera che si era tenuta a Milano. Lui assieme ad altri 4 Salumieri decisero di unirsi assieme per acquistare dalle aziende una maggiore quantità di prodotti tale da riuscire ad averli a minor prezzo. Per Taranto fu una vera e propria novità, qualcosa che ha arricchito i commercianti ma allo stesso tempo aiutava i clienti a fruire di maggiori sconti mai visti qui nella nostra città.

Antonio Mercurio ha ideato anche una metodologia che si articola secondo tre direttrici Sophia-analisi, Sophia-art e Cosmo-Art. Lui ci spiegava che la Sophia-analisi conteneva in nuce la Sophia-art (la definiva “il fiore più bello della Sophia-analisi”), e la Cosmo Art ( “l’arte di mostrare a tutti gli altri in questo Cosmo la bellezza creata”).

Quindi oggi la Cosmo-art contiene in sé anche i principi della Sophia-analisi e della Sophia-art.

I punti principali che accomunano i miei due padri, spirituale e biologico è il principio di solidarietà, di aiutarsi tra colleghi senza per forza farsi la guerra. In sintesi, un modo nuovo di unirsi e stare assieme. Non starò qui a fare una lezione su questi argomenti ma vorrei raccontarvi alcuni aneddoti accaduti e alcune tra le tante le frasi di ognuno che hanno segnato il mio percorso di vita.

Durante gli incontri di ricerca fatti con Antonio, sua moglie Paola e le varie equipe, che si sono susseguite negli anni e che hanno affiancato Antonio con movimenti creativi che hanno permesso molte riflessioni del “Maestro”, Antonio diceva che “da solo me la sarei suonata e cantata, ma è nella relazione e interazione con gli altri che io posso creare un campo di energia tale da avere tutto il materiale d’arte per trasformare la mia vita in bene o in male a seconda di come io decida profondamente di fare”. (Tutti i virgolettati non sempre si trovano sui libri ma spesso sono frutto di sue risposte ai vari incontri a Roma oppure durante le mie lunghe telefonate con lui).

Mio padre Franco diceva: “solo unendosi assieme diventando alleati e non nemici che i commercianti avrebbero potuto creare una cordata difficile da spezzare; un cambiamento radicale che avrebbe giovato a tutti e soprattutto avrebbe fermato il ricatto dei fornitori che spesso ci marciavano sulla concorrenza spietata che ci facevamo tra noi; unendoci assieme eravamo noi i più forti e se ci avessero voluto come clienti avrebbero dovuto abbassare i prezzi; un godimento per commercianti tarantini ma anche per il consumatore che di solito è quello alla fine paga tutto”.

I miei due padri non sono stati perfetti! Loro non hanno attuato molte trasformazioni di quelle che proponevano ai loro interlocutori ma mi hanno insegnato che possiamo perseguire il bene per noi e per gli altri se le nostre risposte di odio si trasformano in risposte d’amore per noi e per gli altri; possiamo perseguire il male per noi e per l’altro utilizzando la relazione e/o la formazione come alibi per dire “io ho fatto tutto questo percorso e tu non vali niente perché non l’hai fatto”; possiamo trasformare in alibi anche le affermazioni di Antonio Mercurio, e più di qualcuno lo ha fatto e non so se lo faccia ancora, per riuscire a manipolare l’altro e trarne beneficio individuale a scapito del corale.

Infatti Antonio nell’ultimo weekend di Sophia-art disse: “in questi anni durante il week-end intelligenti abbiamo lavorato tanto ma non mi risulta che qualcuno abbia davvero portato nella propria vita questi principi e li abbia messi in pratica.” Una bella botta che, almeno per me, non ho sentito del tutto vera e gli dissi in privato che questa cosa non la sento valida per me e che potevamo metterla in dubbio anche per altri. Lui mi rispose che: ” niente in realtà di ciò che ha mai affermato è in assoluto vero ma che riguarda quello che gli arriva e che sente” . Questa è la cosa che mi piacque più di ogni altra cosa di Antonio nel 1986 (36 anni fa) quando l’ho conosciuto di persona dopo due anni di percorso individuale e di gruppo con il mio primo terapeuta Emanuele Chimienti.

Anche mio padre spesso ci azzeccava con certe sue affermazioni ma anche lui non era perfetto e su molte cose non ci siamo mai trovati. Una cosa certa è che proprio il loro non essere perfetti che mi ha fatto apprezzare anche il mio essere “umana” e quindi soggetta a imperfezioni. Se sono consapevole che i miei padri non sono perfetti, quando scopro di non essere io stessa perfetta, non mi sento una nullità perché nemmeno mio padre era perfetto e in realtà chi lo è?

Se non riesco subito a fare dei passaggi verso l’amore per me e per gli altri mi ricordo un’altra cosa che Antonio disse durante un simposio dove si parlava di smantellare il proprio persecutore interno: una persona gli chiese a bruciapelo: “ma tu sei riuscito a smantellare il tuo persecutore interno?” Antonio rispose: “io no, ma non è detto che non possiate farlo voi salendo sulle mie spalle”.

Questa frase mi ha insegnato davvero che noi possiamo continuare i percorsi iniziati dai nostri genitori biologici e spirituali salendo sulle loro spalle, che significa imparare a fruire delle loro esperienze buone e non buone per migliorarci ogni giorno di più e lasciare questa nostra eredità ai nostri figli e a chiunque verrà dopo di noi.

Così chiunque riuscirà a vedere le cose belle che abbiamo creato e le cose brutte che non siamo riusciti a trasformare. Nascondere i nostri fallimenti non aiuta la continuazione dell’evoluzione umana.

Per quel che mi riguarda, ho deciso da anni di smettere di mettere avanti i difetti e i fallimenti dei miei genitori spirituali e biologici ma non voglio nemmeno fare finta che non ne abbiano avuti perché questo può fermare le possibilità di miglioramento. Se è tutto perfetto e non c’è niente da migliorare perché sforzarsi a trasformare il brutto in bello?

Avrei tantissime cose da raccontare sui miei due padri ma per oggi voglio concludere con una frase ironica di Totò:

Totò diceva “Ca nisciun è fess”. Noi potremmo dire ai posteri: “Ca nisciun è perfett ma tu continua a migliorarti per diventare campione nella creazione della coralità che è una condizione necessaria per creare quella Bellezza che Antonio Mercurio definiva” “Bellezza Seconda”. Per me la Bellezza Seconda è si una bellezza che non muore mai ma che generazione dopo generazione è suscettibile di miglioramenti.

Adesso sorrido perché immagino un eventuale al di là dove mio padre ed Antonio Mercurio discutono animatamente sui vari argomenti. Essendo “tosti” tutti e due mi aspetto scintille che illuminano il cielo 😂❤️❤️❤️

Io gli dico: “state tranquilli che incarno e divulgo il vostro pensiero così nulla sarà perduto. Mi propongo però, nel mio piccolo e per quello che potrò, di tentare nuove trasformazioni all’insegna del mio godimento, di quello dei miei figli e delle persone che mi seguono e/o che si affidano a me”.

Grazie di tutto

Vostra figlia Anna

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